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Progetto Legalità

La Scuola Secondaria di Primo Grado “Barnaba-Bosco” di Ostuni ha organizzato il prossimo 4 marzo un incontro testimonianza con Giuseppe Costanza, unico sopravvissuto alla strage del 23 maggio 1992 a Capaci dove trovò la morte Giovanni Falcone.

Alle ore 10 presso il Teatro Roma, i ragazzi incontreranno l’autista giudiziario nell’ambito del progetto “Legalità”, curato dal Prof. Gianni Nobile in collaborazione con docenti scolastici   in ottica : “memoria e testimonianza nella lotta alla mafia”.

L’incontro sarà aperto dal Dirigente Scolastico, Salvatore Amorella e da Alessandro Tedesco, referente regionale di <Memoria Libera Puglia>. Nel suo intervento Costanza ripercorrerà gli otto anni trascorsi al fianco di Falcone, sottolineando l’importanza dell’attività del giudice nella lotta alla mafia e il senso del dovere comune agli uomini della scorta.

Gli alunni, negli ultimi mesi, hanno seguito un percorso di conoscenza dell’argomento attraverso lezioni frontali e attività laboratoriali che hanno permesso di focalizzare l’attenzione dei ragazzi sul significato e valore della legalità, come esigenza fondamentale della vita individuale e sociale, per promuovere il pieno sviluppo della persona e la costruzione del bene comune.

Alla realizzazione dell’incontro hanno contribuito “Hotel La terra” di Ostuni, Todo Modo Multisolution Travel e il Movimento Associativo <Ostuni Città da Amare>.

Quel giorno, il 23 maggio 1992, Costanza era dentro l’auto guidata da Giovanni Falcone che saltò in aria con il tritolo eppure da quel giorno pochi lo ricordano come vittima. C’è una persona che molto più di altre avrebbe diritto a parlare di lotta alla mafia ed è lui che, per 8 anni, è stato l’unico autista di Falcone (dal 1984 al 23 maggio 1992).

Essere rimasto in vita è una colpa – dice Costanza – perché mi sono reso conto che i morti, giustamente vengono ricordati ma dei vivi non sanno cosa farsene anche perché potrei essere un testimone scomodo, in quanto conosco la realtà dell’attentato, per quale motivo potrebbe essere stato ucciso Falcone, cosa che non si dice. Per esempio Giovanni Falcone quando è sceso a Palermo la penultima volta mi comunicò “è fatta, sarò il Procuratore Nazionale antimafia” ritengo che sia stato ucciso per questa sua nuova carica “è fatta a Palermo” perché è stato un depistaggio, hanno voluto depistare le indagini. Perché potevano benissimo eliminarlo, se volevano, a Roma in quanto camminava senza scorta. Fatta a Palermo ha preso tutto un altro significato, hanno utilizzato la manovalanza locale ma da dove è arrivato l’ordine? Chi ha dato questa disposizione?. Tutt’oggi dopo 24 anni non si riesce a risalire a nessuno, siamo fermi ai manovali.

Io ero a Capaci, ero dentro la macchina con Falcone, quando ci siamo avviati per Palermo lui era alla guida, accanto la moglie Francesca Morvillo, io dietro nei sedili posteriori centralmente alla macchina. Si parlava di cosa c’era in programma per i giorni a venire. Dopo di ciò non ricordo più niente perché mi sono svegliato in ospedale dopo svariati giorni, non so più quanti. Quando ho aperto gli occhi mi hanno comunicato che c’era stato un incidente. Uscito dall’ospedale, il primo atto è stato quello di andare a Capaci a vedere quello che era successo. Ho trovato un cratere, una cosa enorme, la macchina che ci precedeva era sbalzata dall’altra corsia andando a finire in un campo, una cosa mostruosa, come hanno potuto fare una cosa del genere, non so, mi sembrava di essere in Guerra.

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