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Passeggiando nel caos: e se ripensassimo Viale Pola?

È assodato: la gemma che più simbolicamente rappresenta Ostuni è il centro storico, valorizzato nel migliore dei modi e sotto tutti i punti di vista. Preso atto di come il borgo ha raggiunto per certi versi il suo massimo splendore, e pensando a cos’altro possa rendere urbanisticamente più affascinante la Città bianca, non resta che volgere lo sguardo al cuore “moderno” della città: Viale Pola, la cosiddetta “zona nuova” del paese, che però forse, nel frattempo, tanto nuova non lo è più. E lo stesso corso commerciale è sempre meno allettante. Anche le recenti vacanze natalizie, con la relativa corsa al regalo, seguite poi dai saldi invernali, dimostrano come recarsi su quella che nell’immaginario comune è “la via dei negozi” o comunque “della passeggiata”, spesso diventi sempre più complicato. Oltre al cercare e trovare parcheggio, anche il semplice gusto della passeggiata, su striminziti marciapiedi che poco vi si prestano e nel caos totale garantito da almeno quattro file di auto nella doppia corsia (due dedicate ai parcheggi e due al doppio senso di marcia), spesso viene meno. Una serie di fattori insomma che probabilmente va anche ad incidere sull’economia e sulla crisi dei negozi stessi (non riconducibile solo a questo, ci mancherebbe). E se invece si ripensasse ad un recupero urbano di questa area? E se si ridisegnasse la zona con un riordino del traffico? Sarebbe possibile immaginare una Viale Pola per certi versi più moderna? Magari esclusivamente pedonale, o con un unico senso di marcia, con più spazio dedicato ai chi la vive e la popola quotidianamente e non? Con il traffico opportunamente convogliato anche sulle arterie limitrofe? A fornire un parere tecnico ed esperto sull’argomento è Giuseppe Rendina che, come si dice in questi casi, ci è già passato: «Da Assessore alla viabilità già nel ’90 mi feci promotore di una possibile zona pedonale a Viale Pola ed anche in piazza Previdi tutto, senza bloccare tutti i bacini di utenza del quartiere. Immaginai due attraversamenti, uno da Via Diaz che congiungeva la parte a valle con la parte a monte, ed uno a Via Pomes. Ebbi difficoltà per il parere contrastante dei commercianti, che vedevano privarsi dell’utilizzo della sosta davanti ai loro negozi. Poi capirono anche loro che il transito pedonale invece, soprattutto a tarda ora, avrebbe garantito maggior possibilità espositiva oltre che ecologica. Poi mi dimisi, e prevalse l’associazione dei commercianti secondo cui ne avrebbero risentito i guadagni. Ma credo non sia così, del resto in tutte le altre città, si pensi a Via Sparano, ci sono queste zone pedonali. Oltre che per il centro storico, anche per le zone commerciali ci vuole il transito pedonale. È impossibile visitare i negozi altrimenti, e tra l’altro nessuno può passeggiare in mezzo al caos e a tutto quel monossido di carbonio. Se diventassero pedonali, Piazza Italia e Viale Pola sarebbero un salotto per Ostuni. Nel ’90 magari non c’era la mentalità aperta come quella odierna e peraltro il traffico era molto minore, sono passati quasi 30 anni. La zona pedonale dovrebbe essere costante, si dovrebbe trovare la soluzione convincendo tutti prima con alcuni esperimenti. L’area rivivrebbe inoltre di contatto umano, cosa che a noi oggi manca: chiusi nelle nostre scatolette ci conosciamo per questa o quella macchina. Il passeggio e la zona pedonale lì favorirebbero un aumento del rapporto sociale. I commercianti stessi potrebbero promuovere meglio il proprio spirito imprenditoriale ma soprattutto si promuoverebbe il fattore umano. Tra l’altro all’epoca, come dovrebbe essere anche ora, Ostuni per la sua posizione godeva del turismo stanziale dei paesi limitrofi, i cui abitanti venivano per farsi la passeggiata. E ad Ostuni la passeggiata la si fa a Viale Pola. Io sono favorevolissimo all’idea, è una delle cose più importanti che si possano fare a Ostuni». Come dargli torno. La Città bianca continua ad esercitare il suo fascino su chiunque l’abbia visitata almeno una volta nella vita, incuriosendo chi invece deve ancora infatuarsi dei suoi ormai celebri scorci raccontati o presentati ovunque, talvolta come imperdibile meta turistica negli itinerari italiani e pugliesi, o ancora per la bellezza di un centro storico che spesso fa bella mostra di se su riviste, telegiornali, programmi televisivi, calendari, web, social network e quant’altro. L’ultimo attestato di stima in ordine di tempo risale proprio al mese di gennaio, ed è targato Skyscanner, il popolare motore di ricerca voli internazionali e ricerca viaggi, che dopo averla inserita nel marzo scorso nell’elenco dei dodici borghi italiani più belli da visitare almeno una volta nella vita, ha incoronato Ostuni nel prestigioso elenco delle diciassette città europee che non devono mancare nel bagaglio culturale dei viaggiatori nel 2017. Giusto un ulteriore esempio di come la nostra cittadina sia sempre sulla cresta dell’onda, merito di una collocazione geografica ideale, incastonata tra il Salento e la Valle d’Itria, ideale punto di raccordo tra la campagna e la costa, ricco peraltro di tradizioni culturali, storiche e culinarie. Vinta la scommessa del “borgo”, non resta che guardare al futuro, anche a suon di idee. Così, anche la suggestiva visione di una nuova ipotetica Viale Pola, proverà ad arricchirsi di ulteriori contributi nei prossimi numeri di Liber@mente, passando magari la palla all’Amministrazione Comunale e al primo cittadino Gianfranco Coppola, anche per capire se si può trattare di una prospettiva capace di solleticare l’interesse generale, o se sia già un’idea in cantiere per il futuro prossimo.

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