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Dehors in Piazza: un freno ai tavolini

Freno ai tavoli in piazza. L’Amministrazione comunale ha infatti rivisto il Regolamento per l’occupazione temporanea di spazi pubblici con dehors. Con delibera di Giunta del 17 marzo scorso, propedeutica alla determinazione del dirigente della Polizia Locale, destinata a renderne efficaci gli effetti, introdotte le novità: il servizio di emissione delle concessioni sarà gestito dall’Ufficio Attività Produttive attraverso lo Sportello Unico (Suap), mentre dal 2011 veniva gestito dalla Cerin, società di riscossione dei tributi minori; lo spazio centrale di Piazza della Libertà e di Piazza Sant’Oronzo torna ad essere calpestabile. Gli esercizi in sostanza potranno richiedere l’uso dello spazio esterno nelle immediate vicinanze del proprio locale, in una profondità che garantisca l’agevole passaggio pedonale sui marciapiedi e il regolare scorrimento del traffico veicolare. Ergo: marciapiedi liberi e piazze sgombre da sedie e tavolini. La determina dirigenziale attesa dovrebbe, tra le altre cose, rendere unico il senso di marcia tra Via Mazzini e Corso Cavour, impedendo l’accesso a Largo Lanza, che diventa a tutti gli effetti parte della Ztl. In questo modo si potrà ricavare spazio utile ai dehors dalla carreggiata non utilizzata. Così l’assessore alle Attività Produttive, Maristella Andriola, spiega nel merito la nuova regolamentazione: «La gestione della concessione di suolo pubblico torna nelle naturali competenze dell’Assessorato alle Attività Produttive – spiega l’Assessore Andriola – e questo è già un ottimo risultato. Il conseguente vantaggio sarà quello di limitare l’invadenza delle attività commerciali, creando un equilibrio con il patrimonio architettonico e monumentale in cui esse si inseriscono. Si intende restituire la Piazza ai cittadini, richiamando l’antica vocazione della popolazione di tutte le età a convergere nel cuore della Città. La Piazza deve ritornare a essere un luogo di condivisione collettiva, compatibilmente con l’economia legata ai flussi turistici. Va evidenziato il disagio da parte di una larga utenza, che giustamente lamenta il fatto che la Piazza sia diventata un ristorante a cielo aperto. Tra i compiti di chi amministra un Ente locale vi è sì la tutela dell’economia, ma ancora prima vi è la salvaguardia del patrimonio storico, monumentale e culturale. I dehors saranno consentiti in stretta adiacenza alle attività commerciali, non saranno più dislocati. Questa è una piccola rivoluzione di civiltà, che innova una prassi consolidatasi in questi ultimi anni».

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